KINGS OF GREEN - ART IN MOVEMENT

Giorgio Bartocci, street artist di punta del panorama italiano, è l’autore delle composizioni pittoriche che nel 2014 hanno implementato il parco museo viaggiante dei vagoni Lotras, dipinti dai principali artisti internazionali del panorama urbanart.

Com’è noto l’azienda titolare del Terminal Cargo di Foggia Incoronata è da anni impegnata nella realizzazione del progetto “Kings of Green - Art in Movement” fortemente voluto da Lotras per coniugare l’espressione artistica con la diffusione dei valori dell’ecosostenibilità, già evidente nella scelta di un trasporto, quello su rotaia, sensibile agli equilibri ambientali. Giunto alla sua quarta edizione, il progetto ha visto fino ad oggi la realizzazione sulle livree dei vagoni di ben 55 opere, dando vita in questi anni ad un inedito museo in costante movimento.

Le figure umanoidi realizzate da Giorgio Bartocci per l’edizione 2014  sembrano animarsi, protese nel comunicare con il territorio nei quali i convogli rispettosamente si muovono; figure dai colori vivaci e nel contempo caldi, con pitture naturali a conferma del messaggio di una mobilità sostenibile e rispettosa dell’ambiente; figure, ancora, che testimoniano la tensione positiva dell’artista e la sua interazione con ciò che ruota attorno alle realtà metropolitane, in una visione quasi onirica che sintetizza un messaggio artistico e culturale delle immagini intriso della sua formazione di grafico e comunicatore visivo. 

Con queste iniziative Lotras prosegue nel suo progetto di diffusione dei valori di rispetto dell'ambiente e di ampliamento del codice etico aziendale, azioni, queste, supportate dall’utilizzo di nuovi mezzi di comunicazione sintetizzati in progetti artistico-culturali simboli di innovazione e rigenerazione imprenditoriale, strettamente connessi con i territori nei quali Lotras opera.

L’arte in movimento, in definitiva, è la testimonianza concreta che la logistica costituisce una vivace e doverosa opportunità per trasportare e diffondere anche cultura. 

ph. by Marco Cappannini